Comunicato della Commissione federale per il cinema

La Commissione federale per il cinema esprime il suo sostegno al settore cinematografico elvetico guardando al futuro del cinema

L’epidemia del nuovo Coronavirus ha colpito la Svizzera e tutto il resto del mondo danneggiando profondamente tutti i settori dell’economia, compreso quello della cultura, che non è rimasto indenne dalla violenza di questa crisi. L’economia della cultura è stata colpita con particolare durezza, perché non solo un numero abbondante di manifestazioni culturali hanno dovuto essere annullate, ma è stato ipotecato il futuro delle attività del settore nel medio e lungo termine. Le stagioni culturali hanno un periodo di costruzione che va dall’ uno ai due anni, così come la programmazione dei festival di cinema. Viene anche compromesso il rapporto di fiducia che lega un determinato pubblico a una creazione culturale. Quanti spettatori si recheranno a teatro o al cinema nella consapevolezza che aleggia ancora l’incertezza relativa alla salute.

L’intera filiera di produzione della cultura è di fatto compromessa a lungo termine. Gli artisti in prima persona, spesso già caratterizzati dalla precarietà delle condizioni finanziarie e professionali, le istituzioni culturali, le manifestazioni occasionali o annuali, i mestieri tecnici, così come gli attori del mondo della cultura che contribuiscono al finanziamento del settore. Enti, televisione pubblica, lotterie, mecenati, sponsor. In breve, la produzione culturale nel nostro paese è così capillare, la catena creativa talmente dipendente da ciascuno dei suoi anelli che una crisi di tal portata rischia di spezzare qualsiasi slancio, non solo al momento attuale ma forse per i prossimi 18 mesi. Ricordiamo contestualmente che l’economia della cultura rappresenta il 5% del PIL elvetico, e 7% nei centri urbani.

Il settore cinematografico si trova particolarmente esposto alla crisi in corso. Alcuni festival sono stati annullati oppure si sono dovuti reinventare, come ad esempio Visions du Réel, che è riuscito a trasformarsi in un evento digitale e persino ad aumentare il suo pubblico. Le riprese cinematografiche sono state sospese, le sale chiuse, le uscite di film programmate in primavera cancellate, mentre quelle di settembre rischiano di venire sommerse dall’abbondanza dei blockbuster le cui uscite sono state dilazionate. Una parte consistente dei professionisti del settore sono stati messi in cassa integrazione, quando addirittura non si ritrovano privi di indennità o mezzi di sussistenza. Da mercoledì 27 maggio il Consiglio federale ha revocato un certo numero di divieti, azione che garantisce la riapertura delle sale cinematografiche a determinate condizioni e la ripresa delle lavorazioni di film nel rispetto dei termini di sicurezza negoziati con i professionisti del cinema e l’UFSP, l’Ufficio federale della sanità pubblica. E tuttavia il futuro resta denso di inquietudine.

Tramite il presente comunicato, la nuova Commissione federale per il cinema intende:
- esprimere il proprio appoggio e solidarietà al settore cinematografico elvetico colpito in pieno dalla crisi del nuovo coronavirus, sia per quanto riguarda il presente, all’avvio del processo di riapertura, sia per il futuro, qualora gli effetti della crisi si rivelassero duraturi.
- elogiare le misure straordinarie previste dal Consiglio federale a favore del settore cinematografico. È stata facilitata la procedura di richiesta di aiuti alla distribuzione; sono stati rapidamente attivati i fondi versati agli esercenti per Succès cinéma; sono stati previsti ulteriori finanziamenti in caso di danni legati all’interruzione di riprese non coperti dalle misure Covid-19.
- condividere la preoccupazione del settore cinematografico relativamente al proprio futuro. Di conseguenza, seguiremo da vicino l’impatto delle misure di sicurezza richieste sui set nei confronti dei finanziamenti delle produzioni cinematografiche. Appoggiamo la domanda posta dalle organizzazioni professionali affinché venga creato un fondo di garanzia per le produzioni che faccia da scudo alle conseguenze del nuovo coronavirus sulla durata e il finanziamento della lavorazione. La nostra attenzione sarà inoltre rivolta agli eventuali fondi non spesi del bilancio 2020, affinché possano essere riportati all’anno successivo.

Al di là di questi gesti di sostegno a breve termine, la nuova Commissione federale del cinema – appena ricostituita dal Consiglio federale per il periodo 2020-2023 – intende inoltre studiare gli effetti dell’epidemia sulla catena di produzione cinematografica nell’arco del medio e lungo termine. Perché come in molti altri settori, il virus ha accelerato gli effetti della digitalizzazione a un ritmo inaudito. La capacità di resilienza del settore e la conquista promettente di nuovi canali di trasmissione per il cinema elvetico, in particolare nel digitale, saranno quindi una missione fondamentale della nuova Commissione nei prossimi anni. Un’attenzione particolare verrà rivolta alle possibilità offerte dall'obbligo di investimento dei grandi distributori digitali a favore del cinema svizzero (sempre che il Parlamento accolga le proposte del Consiglio federale inscritte nel Messaggio cultura) così come a una ridefinizione degli incentivi selettivi adeguata alle esigenze del XXI secolo, per limitarsi a questi ultimi punti.

Informazioni più ampie sulla nuova Commissione federale per il cinema, nonché sulla possibilità di iscriversi a una mailing list, sono disponibili sul nuovo sito web www.efik.ch.

Contatto
Commissione federale per il cinema
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www.efik.ch

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